E’ stata una e vera e propria avventura la Dakar 2022 per Aldo Winkler e il figlio Andy. I soci di maggioranza di Alpa Distribution (importatore italiano del marchio Bell: partner tecnico ufficiale dei Trofei MES) hanno dimostrato per l’ennesima volta di avere quella “pelle dura” che caratterizza i motociclisti.
L’ultima delle tante avventure in Africa, durante la Dakar 2022: una sfida per pochi, tanto affascinante quanto colma di insidie. Aldo e Andy sono padre e figlio, il primo ha 64 anni, il secondo 30. Quest’anno hanno deciso di correre insieme la Dakar in moto. Per il figlio Andy era la prima volta, mentre per Aldo è stato più un affascinante ritorno, a ventiquattro anni dall’ultima partecipazione. Come loro stessi si aspettavano non è stata per niente una passeggiata: un brutto infortunio durante la nona tappa ha costretto Aldo (investito dalla moto di Tiziano Internò) ad alzare bandiera bianca. Il passaggio di consegne al figlio racchiude tutta l’essenza del vero motociclismo.
La storia di Aldo
Per il sessantaquattrenne l’Africa ha sempre rappresentato un’avventura affascinante: una terra esotica tutta da scoprire in moto. Anche per questo di Dakar, prima di quest’ultima con il figlio, ne ha corse otto, sette sulle due ruote e una in macchina. E lo ha fatto durante gli anni magici della corsa nel deserto: quelli in cui si era sprovvisti di GPS e ci si orientava solo con il road-book. In Africa ha anche rischiato la vita, Aldo. Nel 1989 durante la sua quarta partecipazione sfrecciando in direzione Agadez, la sua moto si ruppe e rimase per tre giorni disperso nel deserto. Qui venne anche derubato da dei pedoni locali. Rassegnato e dopo aver scritto il suo stesso testamento, fu avvistato al quinto giorno da un elicottero e poi recuperato: l’Odissea era finita, l’aveva scampata.
Una nuova prima volta
A più di vent’anni dall’ultima partecipazione di Aldo e durante il lock-down dello scorso anno i Signori Winkler (Bell per noi del MES) si ritrovano annoiati a ripensare alle avventure di un tempo. E’ proprio in quel momento che nasce l’idea, a Andy, di percorrere in moto quel sogno chiamato Dakar insieme al padre. E dopo aver corso uno fianco all’altro il Rally d’Andalusia, il Silkway e il Rally del Marocco, con il 2022 è arrivato anche il momento di farlo nel palcoscenico più stimolante e insidioso: il deserto africano. Le nove tappe corse insieme sono state una vera avventura in cui le difficoltà non si sono risparmiate. Come dichiarato da Aldo Winkler alla Gazzetta dello Sport “Viaggiare uno nella scia dell’altro non è stato un compito semplice, soprattutto a causa della sabbia e della visibilità ridotta”. Poi l’infortunio durante la nona tappa: Aldo viene investito da Tiziano Internò nello scendere da una duna, che il primo era riuscito invece ad evitare. I lividi violacei e una notte intera passata a vomitare hanno fatto capire al mai domo Winkler che per questa volta non sarebbe riuscito nell’impresa.
“In bocca al lupo e vai piano” e “Bravo papà, oggi mi sei proprio piaciuto” sono state l’ultimo scambio di battute tra padre e figlio, un’emozionante chiosa che ben riassume il carattere forte di uomini altrettanto forti che e mai poi mai si daranno per vinti: Aldo e Andy Winkler.
Noi li aspettiamo al prossimo MotoEstate, perché no, a confrontarsi in sella a una moto da pista …