MASSIMILIANO PALLADINO E IL THRILLER DEL CREMONA CIRCUIT: “VI SPIEGO COME HO VISSUTO QUELLA GIORNATA”

L’ultimo appuntamento del 2021 della 1000 Open è stato un vero e proprio thriller. Massimiliano Palladino ci racconta il “suo” round 5.

I piloti in lizza per la corona d’alloro della Classe Regina hanno dato vita a un’emozionante ultima manche e sotto il cielo tenebroso del Cremona Circuit è successo davvero di tutto. Uno dei contendenti al titolo era Massimiliano Palladino: un pilota che frequenta il paddock del MES dal 2016. La passata stagione il rider del Team Tecnica Moto era all’esordio nella 1000 Aperta: la vittoria del 2020 della Race Attack 1000 gli valse l’anno successivo il salto di categoria. Oggi ci spiega come ha vissuto quella giornata per lui “maledetta”.

Proveliberemoto

Il thriller

Cremona Circuit, San Martino del Lago, 18 settembre: è tempo di qualifiche

Prima dell’ultimo round del 2021 a Cremona la 1000 Open era la categoria più aperta. La classifica recitava: Cristian Brugnone 76, Andrea Maestri 75 e Massimiliano Palladino 72. Tre piloti, quattro punti e un sogno in comune: laurearsi campione della Classe Regina. La battaglia si prospettava spettacolare viste anche le diverse wild-card di blasone iscritte all’ultimo appuntamento stagionale. Dopo le prove ufficiali la griglia di partenza era così composta: Ivan Goi (Wild Card), Fabio Starnone (Wild Card), Andrea Maestri, Davide Eccheli (Wild Card), Valter Bartrolini e, a chiudere la seconda fila, Massimiliano Palladino.

I giorni prima dell’ultima gara ero abbastanza nervoso. Tensione che mi ha accompagnato durante tutto il week end. Si è affievolita solo dopo lo spegnimento dei semafori e soprattutto dopo aver visto Andrea Maestri aver avuto una partenza anticipata. Sapevo che mi bastava arrivargli davanti per vincere. Cristian Brugnone è stato in difficoltà durante tutto il fine settimana e partiva dietro di me: ottavo”.

Cremona, San Martino del Lago, 19 settembre: la gara della 1000

La gara è strana: i tre contendenti al titolo corrono gestendo. Sono le wild card di giornata a prendersi la scena. Dopo i tredici giri in programma Massimiliano Palladino chiude ottavo, dietro ad Andrea Maestri. “La partenza anticipata di Andrea era un dato di fatto: tutti nel paddock ne erano già a conoscenza”. Brugnone è nono, infilato da Boccelli all’ultima tornata: è Palladino il nuovo campione 2021 della 1000 Open.

Cremona, San Martino del Lago, round 5, il post-gara

Poi però succede l’imponderabile: il sorpasso di Massimo Boccelli su Cristian Brugnone è avvenuto in regime di bandiera gialla. Brugnone riconquista così l’ottava posizione, subito dietro a Palladino, che con la squalifica di Maestri si era aggiudicato la settima piazza. Risultato: Brugnone guadagna tredici punti, Max sedici. In altre parole: festa rovinata per il pilota di Tecnica Moto, retrocesso secondo nella classifica generale a una sola lunghezza dal nuovo campione del 2021: Cristian Brugnone.

Complimenti a Cristian. Io, anche se avessi vinto, non avrei mai e poi mai pensato di essermi meritato il titolo. Quest’anno è stata una buona annata, ma non meritavo di vincere. Forse anche il secondo posto è più di quanto avessi effettivamente dimostrato. A mio avviso il vero campione, l’uomo da battere per intenderci è stato sempre Valter Bartolini, il vincitore dell’edizione 2020. Se non avesse rotto il motore prima di Cervesina avrebbe bissato il trionfo. Sicuramente. D’altronde anche durante l’ultimo round è riuscito a superarmi e arrivare davanti”.

Max Palladino: “E’ la passione a muovere il mondo

Il thriller di Cremona è stato solo l’ultimo appuntamento di una stagione emozionante e ricca di cambiamenti per Massimiliano, un pilota innamorato della velocità e del correre insieme agli amici “Effettivamente ho sempre avuto un amico, una spalla che ha fatto sì che iniziassi e tornassi a calcare l’asfalto della pista. La passione per le due ruote l’ho sempre avuta, ma ho scoperto il paddock abbastanza tardi: avevo 18-19 anni. Da quel momento ho corso per anni durante le prove libere, come un vero amatore appassionato. Poi, spinto da un amico, mi sono iscritto alla R6 Cup. Era il 2006. Dopo un paio d’anni, combinare le corse e il lavoro era diventato troppo impegnativo (Max è titolare di un’azienda di lavorazioni meccaniche a Cavour, in provincia di Torino ndr). E ho così smesso con gli impegni ufficiali”. 

Nel 2016 inizia una nuova avventura “Un amico con il quale andavo a correre durante i track days decise di iscriversi al MES e così l’ho seguito: mi sono iscritto alla Race Attack e in quel preciso istante è iniziato la mia avventura nel MotoEstate“.

Durante la scorsa stagione il piemontese compie un altro salto importante che lo porta a correre nella 1000 Open dopo la vittoria della Race Attack 2020 (salto di categoria dettato dal regolamento sportivo): “Sì, le differenze con la Race Attack non riguardano la velocità o i tempi fatti registrare in pista. Ciò che più differenzia le due categorie è la fatica fisica. Nella Race Attack le manche di gara sono piuttosto rapide, mentre nella 1000 Open i giri da completare sono molti: tredici a Cremona, sedici a Varano. Fisicamente è necessario essere preparati al meglio. Un’altra differenza chiave riguarda le gomme: utilizzare una gomma ottima per combinare la pista all’uso stradale come le Dunlop GP Racer D212 o delle slick pensate esclusivamente per la pista è differente. Ciò che più mi è mancato nel 2021 però è stato l’affetto del pubblico: vivere un week end con migliaia di spettatori nel paddock e sulle gradinate è un qualcosa di magico: spero davvero di poter tornare a vivere quelle emozioni durante la prossima stagione”.