CIAO STEFANO. CAMPIONE DENTRO E FUORI LA PISTA

Stefano Togni non c’è più. Lascia la compagna e la piccola figlia. È successo a Vallelunga in una giornata di prove per togliere la ruggine invernale: girava in scioltezza provando un po’ di cose sulla sua Yamaha. E poi la caduta e il tragico destino.  Una disgrazia che lascia senza parole. Quando il telefono squilla alle 7.30 e la voce ti racconta dell’incidente il cervello va in tilt, il cuore si stringe, manca il fiato.  

Stefano si era integrato al meglio nel paddock del Motoestate. Era tornato a correre nel 2016 dopo un periodo di inattività. Un bella manetta della Romagna che corre che aveva scelto il MES per ributtarsi ella mischia.

Proveliberemoto

Si era creato un bel rapporto con lui, romagnolo vero di quelli simpatici e di cuore. Si era presentato alla prima gara con l’amico meccanico, la compagna Camilla e la piccola figlia. Un team familiare d’impatto: veloce in pista e amati nel paddock. Aveva fatto amicizia con i ragazzi del Motoestate. Si divertiva e faceva risultato. A fine anno la vittoria della 1000 Open al termine di un torneo da protagonista, vinto con cuore e intelligenza.  

A Varano, nel secondo round stagionale, dopo una caduta nelle prime prove era corso a casa a prendere i pezzi di ricambio. Una notte passata a rimettere in sesto la moto e poi la rimonta in gara per prendere punti importanti. Poi la netta vittoria a Modena e la conquista del primato in classifica. A Varano nel quarto appuntamento aveva tutti con sé in griglia. Anche la piccola figlia, nascosta tra le gomme e arrivata così in griglia. Un ricordo bello e simpatico di quella domenica. E poi il gran finale a Franciacorta. Aveva pensato solo a conquistare il numero 1. Una gara di conserva per centrare il bersaglio grosso e festeggiare.

Ci eravamo sentiti spesso durante e dopo la stagione. Era un ragazzo con il quale era bello confrontarsi. Infine l’appuntamento a Verona per la premiazione. Due chiacchiere fugaci allo stand nel delirio della fiera.

Ci eravamo lasciati con “ non so se userò l’uno o il mio 55. Ti faccio sapere. Poi ci sentiamo in questi giorni. E se riesco vengo in Spagna”.

I ricordi si fermano qui. Ma ancora sembra tutto impossibile. Noi lo ricordiamo sul gradino più alto del podio con il sorriso a trentadue denti applaudito da tutti. Ci mancherai Stefano. Un pensiero e un forte abbraccio alla famiglia.