Incontriamo Paolo Lolli che a 20 anni è uno dei giovani protagonisti dei MES. Con il n. 51 corre nella categoria 600 Motoestate.
Sono un appassionato di motori a 360°, passione trasmessa da mio padre che nel 2007 mi fece salire per la prima volta su un kart. Nel 2008 iniziai a correre ma dovetti smettere dopo due anni per via dei costi troppo alti. Con le due ruote ho iniziato tardi, saltando in sella Pit Bike, quasi per svago. Ora fortunatamente ho un buon lavoro che, tra turni di notte e straordinari, mi permette di affrontare i costi del campionato.
Cosa ti aspetti da questa stagione?
Quest’anno facciamo parte di un bel progetto che vede l’unione del Team Inpista e del Team Go Eleven. Purtroppo l’anno è iniziato in salita con tante difficoltà e problemi, abbiamo lavorato tantissimo e siamo riusciti a trovare la strada giusta. Abbiamo già dimostrato di essere competitivi e di potercela giocare ma c’è ancora tanto lavoro da fare per stare davanti a tutti, siamo tutti fiduciosi e ci arriveremo nel corso delle prossime gare, questo è l’obiettivo!
Il tuo numero di gara ha un significato?
Il 51 è sempre stato il mio numero fin dalla prima gara di kart. Da piccolo vidi una gara di motocross nella quale un giovane Ryan Villopoto con il numero 51 diede uno spettacolo da brividi. Da quel momento iniziai a vedere il numero 51 ovunque e tutt’ora mi capita di vederlo spesso… una sorta di angelo custode!
Arrivare alle corse non è facile, c’è qualcuno che ha avuto un ruolo importante per portarti ad entrare nel mondo delle competizioni?
Devo tutto a mio padre Roberto che per permettermi di correre ha fatto e sta facendo tuttora grandi sacrifici. Io metto tutto me stesso sperando di restituirgli grandi soddisfazioni perché possa dire “ringrazio quel giorno che l’ho fatto salire in moto”.
Qual’ è il tuo allenamento tipo?
Questo è un punto delicato, lavorando faccio molta fatica a trovare il tempo di andare in palestra, solo ogni tanto riesco a ritagliarmi lo spazio per andare in pista con la moto da cross e, purtroppo, questa mancanza in gara si fa sentire.
Qual’ è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno è quello di misurarmi con i piloti più forti della categoria correndo sui migliori circuiti di tutto il mondo arrivando a togliermi delle soddisfazioni anche in campo internazionale.
Cosa rappresentano per te le corse?
Per me le corse in moto si basano sul concetto di superare sé stessi, oltrepassare i limiti e raggiungere gli obiettivi che tu stesso ti poni. Quando riesci a stupirti andando oltre tutto questo hai vinto.
(Nella Foto Paolo e Roberto Lolli)