NICOLO CAPELLI ED IL TITOLO NELLA RACE ATTACK

 Nicolò Capelli è stato il vincitore 2014 della categoria 600 Race Attack del Trofeo Motoestate. Categoria che ha riscosso un successo strepitoso e che sta registrando sempre piu’ iscrizioni per la prossima stagione.

Ti aspettavi di raggiungere un risultato così importante in questa stagione?     

"Sinceramente no. Non me l’aspettavo innanzitutto perché all’inizio dell’anno il mio progetto per la stagione 2014 era quello di correre nella categoria Miniopen con una Aprilia Extrema 125 RS del 1992  per cercare di battere le Kit 3, che stanno letteralmente dominando in questa categoria del Trofeo Motoestate. Ma dopo qualche problema tecnico avuto alla moto all’inizio della stagione, aggiunto ai problemi familiari ed economici che già stavo affrontando, ho cominciato ad arrendermi ed a mettermi in testa l’idea di smettere di correre per questa stagione, sperando di riuscire a mettere da parte qualche soldo e poter così presentarmi in griglia di partenza nel 2015. Ormai mi ero rassegnato.. fino a quando sono stato contattato da Filippo del Monte che, dopo aver saputo della situazione nella quale mi trovavo, mi ha proposto di partecipare a questa nuova categoria “sperimentale” con la mia vecchia Kawasaki Ninja 636, moto con la quale avevo già corso nella Moto Di Serie 600 nel 2013. Non lo ringrazierò mai abbastanza per l’occasione che mi ha dato!"

Proveliberemoto

 

 Come è nata la tua passione per le 2 ruote?     

"La passione per le 2 ruote l’ho sempre avuta nel sangue. Mi ricordo che già da piccolino ammiravo le moto che sfrecciavano sotto casa mia e salutavo tutti i motociclisti dal lunotto della macchina. Anche mio padre ha sempre avuto una moto di grossa cilindrata, ma se la sua passione per le moto non è dello stesso genere della mia: lui ha sempre preferito fare viaggi tranquilli ed ammirare il panorama dei paesaggi, mentre io adoro la velocità, le pieghe e cercare sempre di disegnare traiettorie perfette tra le curve delle mie strade di montagna preferite."

 

La moto è una passione, ma durante la settimana bisogna lavorare..

"Purtroppo non sono nato con la camicia e non sono mai stato viziato in niente dai miei genitori. Tutto ciò che desideravo me lo sono sempre dovuto guadagnare con sacrificio, impegno e buona condotta: la moto è il migliore degli esempi. Questa passione mi ha portato già a 15 anni a trovare dei lavoretti da fare durante le vacanze estive e nei pomeriggi del dopo scuola per guadagnare qualche soldo e potermi così permettere ciò che desideravo. Per mia fortuna, già a 17 anni sono riuscito a trovare lavoro come verniciatore industriale, un posto di lavoro fisso che mi garantisse uno stipendio regolare così da poter fare dei progetti e dar sfogo alla mia passione. Sfortunatamente le moto e le gare in pista costano parecchi soldi, così non sono riuscito a partecipare ad un trofeo prima dei 20 anni, pur avendo fatto tantissimi sacrifici e comprato una moto tutta di serie e molto datata per le competizioni per non spendere troppo. Purtroppo la moto resta tutt’ora solo una passione, anche se il sogno più grande in assoluto che ho nel cassetto sarebbe quella di trasformarla in lavoro facendo il collaudatore di moto, macinando km e km su strada come ho sempre adorato fare."

 

 

Qual è la gara o l’episodio che ricordi con più piacere nella stagione 2014?

"La gara che ricordo con maggior piacere in questa stagione, è stata senza dubbio quella disputata a Modena nel secondo Round del Trofeo Moto Estate. È stata una gara dal sapore molto particolare e dal risultato davvero inaspettato.Parttivo dalla 6^ casella e mi ricordo che nella prima manche ero partito molto bene, arrivando addirittura primo subito alla prima curva e vincendo la gara con quasi 10 secondi di vantaggio sul pilota che mi precedeva! È stata davvero una grande sorpresa per tutta la squadra perché in prova ed in qualifica avevo fatto molta fatica a guidare, però Mauro è riuscito a prepararmi un buon assetto prima della partenza e mi ha permesso così di abbassare notevolmente il ritmo in gara. Nella seconda manche invece sono arrivato secondo, ma è stata molto più divertente della prima perché sono riuscito a fare una bella rimonta e tanti bei sorpassi dopo aver commesso un paio di errori."

 

Sappiamo che ti sei da poco trasferito in Svizzera… come sta andando? Ti stai allenando per diventare il nuovo  re centauro dell’oltre confine?

"Si, da fine settembre vivo in Svizzera, sul lago di Costanza per la precisione, nella Svizzera tedesca. Mi sembra di aver notato che la passione per le moto non è molto diffusa come da noi.. Sono riuscito a trovare lavoro all’estero per cercare condizioni di vita migliori di quelle che poteva offrirmi il nostro Paese. Ho trovato un lavoro molto duro e tutto nuovo per me: sono dovuto ripartire da zero, ma ogni giorno imparo qualcosa di nuovo e miglioro sempre di più e lo stesso vale anche per la lingua tedesca. Una bella consolazione che mi offre questo lavoro è che mi consentirà di correre in moto senza più dover fare troppi sacrifici. Qui c’è poco da scherzare su strada con le moto ed in questa zona della Svizzera ci sono poche strade di montagna non trafficate nelle quali potersi divertire. Non è come nelle mie valli… l’unico allenamento che posso fare è correre a piedi, ma se le cose dovessero andare bene qui in Svizzera potrei anche pensare di provare a fare motocross per passare l’inverno: ho scoperto con piacere che ci sono 2 piste di cross nel raggio di 30km da casa mia. Le piste da velocità purtroppo in questo Paese non esistono, e l’autodromo più vicino è quello di Hockenhaim, che dista ad un’ora e mezza di strada."

 

Quali sono i tuoi obbiettivi per il futuro?

"Vorrei mettermi alla prova con una moto più recente e  performante di quella che ho guidato fino ad ora ed aver modo di allenarmi in pista come si deve per poter crescere e migliorare sempre di più la mia guida, non come sono stato costretto a fare in questa stagione.Non mi dispiacerebbe anche riprendere il progetto Aprilia e poter sfidare le Kit 3 nella categoria Miniopen."