L’Isola di Man si tinge di tricolore grazie alle splendide prestazioni di Francesco Curinga e Stefano Bonetti. La rassegna estiva con il Manx Grand Prix e il TT Classic è andata oggi in archivio dopo due settimane tra prove, spesso bagnate, e gare con acuti che lasciano senza fiato per l’emozione. Curinga e Bonetti, amici anche fuori dalla pista, hanno condiviso gioie immense in questa edizione culminata con due secondi posto per Francesco nella Lightweight e la piazza d’onore di Stefano nel Classic TT.
Entrambi i piloti, oltre a essere amici, fedeli del Motoestate e delle gare organizzate dal nostro staff: Modena corsa a marzo, come trofeo di apertura, aveva visto l’affermazione di Bonetti, preludio di una grande stagione, mentre insieme hanno corso le edizioni dell’Endurance Gp in coppia, così come parecchie gare del Motoestate. Tutto ciò ci rende dunque orgogliosi di Francesco e Stefano e dei risultati che hanno conquistato in questa stagione di corse.
Il Bonny aveva fatto urlare di gioia nella mitica North West 200: vittoria storica in sella alla Paton (primo italiano a riuscirci) al termine di una gara vibrante che lo aveva visto in testa dall’inizio alla fine. Poi è arrivato al TT e lì per un soffio non ha centrato il podio, chiudendo sesto, nella Lightweight, quindicesimo nella Stock e diciannovesimo nella Superbike e confermandosi l’italiano più veloce sul Mountain Circuit. A completare una stagione da incorniciare è arrivata l’impresa nel Classic TT corso in sella alla Paton. In più l’impresa è stata impreziosita da un finale da romanzo delle corse. Persa la pedivella del cambio ha cambiato con la mano, per 60 km del giro, arrivando al traguardo a meno di 28 secondi da Sir Mc Guinness. Un’inezia e una performance di altri tempi che conferma il potenziale di Bonetti che a parità di moto (anche se cambia il modello) non è poi così lontano dai giganti dell’Isola.
Dopo lo storico podio del Bonny è toccato al numero 48, Curinga scendere in pista. Impegnato su due fronti, 600 e Lightweight, è andato subito forte fin dalle prove, flagellate dal maltempo con diversi cambi programma. Fin dalla prima gara, quella della Junior, i presagi erano ottimi. Ottavo posto finale al termine di una bella gara, con tempi migliori rispetto all’anno passato. Poi in sella alla Paton nella Lightweight ha compiuto il capolavoro. Due gare corse al massimo e per ben due volte sul secondo gradino del podio alle spalle di James Hind. Il pilota Yamaha ha corso due gare fotocopia (il suo tempo finale è stato identico – 54’24”), mentre Curinga se nella prima corsa ha chiuso 29 secondi, nella battaglia finale si è migliorato di ben 18 secondi, chiudendo a 11 secondi dal leader. Una ciliegina sulla torta al termine di un Manx perfetto, nel quale ha finito – seppur sfinito dalla gara precedente- al tredicesimo posto il Senior Manx in sella alla fida Honda 600.
Applausi e spumante per i nostri eroi delle gare su strada, che alla fine stanno facendo vedere i sorci verdi ai padroni di casa, da sempre piuttosto gelosi del podio al TT, nonché specialisti delle road race lunghe, ma questa volta si devono inchinare agli italiani con licenza croata, partiti dalla Salita per poi fare la voce grossa sul circuito più bello e completo del mondo. Ed è una bella soddisfazione.